IL VECCHIO MONASTERO
Nel 1228, vinta la resistenza del fratello Tommaso, Filippa ottenne la donazione della Chiesa di S.Pietro de Molito con la Villa di Casardita dove fondò il monastero. La fondazione si colloca nel contesto del profondo rinnovamento religioso che si verifica agli inizi del XII secolo.
La Chiesa, venne consacrata nel 1231 dal Vescovo di Rieti Rinaldo e nello stesso anno Papa Gregorio IX accolse il Monastero sotto la sua protezione con bolla del 21 luglio 1231.
All’inizio del 1920 la Società Terni avviò un programma di bonifica nella zona di Rieti e in particolare la Valle del Salto entrò nei progetti di massimo sfruttamento delle risorse idriche per la produzione di energia elettrica. I lavori furono definiti e attuati con sorprendente rapidità. In breve tempo fu sommersa una vasta zona di terreni, compreso il vecchio monastero, dando vita al lago del Salto. Fu uno dei capitoli più drammatici e dolorosi della storia della valle, in cui interi paesi furono evacuati, sommersi e ricostruiti più a monte, tra cui anche il monastero.
LA CAPPELLA
Le acque del lago artificiale del Salto sommersero interamente l’antico monastero medievale, solamente la Cappella di Santa Filippa, venne interamente recuperata, grazie all’intervento del sovrintendente alle belle arti dell’Aquila, che obbligò la Società Terni a finanziare il lavoro di esportazione degli affreschi, smontaggio dell’intera vana della Cappella, pietra per pietra, per trasferirlo all’interno del nuovo monastero, rimontandone le strutture che lo compongono e ricollegando gli affreschi secondo il ciclo originario. Al centro della cappella, sull’altare, si venera il Corpo della Santa, racchiuso in un’elegante urna dorata, costruita subito dopo la ricognizione dei suoi resti mortali, avvenuta nel 1706. Vicino all’altare, in un reliquario d’argento della stessa epoca, si venera il suo Cuore. Altre reliquie della Santa si trovano nelle grate alle pareti della cappella.
L'ARCHIVIO STORICO
I documenti più antichi custoditi nell’archivio sono materiale pergamenaceo databile a partire dagli ultimi decenni del XII secolo. In particolare una serie di privilegi pontifici ci permettono di classificare l'antico monastero fondato da Filippa Mareri come appartenente all'Ordine di S. Damiano, giuridicamente 2° ordine francescano, istituzionalizzato da papa Gregorio IX.
Accanto alle fonti documentarie ecclesiastiche (emesse dalla curia papale e vescovile di Rieti), fra le pergamene c'è molto materiale di natura civile: lasciti testamentari, donazioni, atti di compravendita, censi ... che testimoniano la funzione di archivio svolta dal monastero per il territorio locale, oltre a documentare il patrocinio sul piano spirituale svolto dal monastero di S. Pietro de Molito in tutta la valle del Cicolano.
LA BIBLIOTECA
Il Patrimonio custodito nella piccola biblioteca dell’Istituto è formato da libri, periodici e fondi speciali disponibili nella sala di lettura e direttamente accessibili all'utenza. Si conservano, inoltre, preziosi libri antichi riguardanti in modo particolare la liturgia e la storia dell’Istituto.
IL MUSEO
Il Museo offre uno spaccato di vita monastica di varie epoche con l’esposizione di reperti decorativi, arredi, lavori artigianali, oggetti di vita quotidiana in uso dalle religiose del tempo, ricettari e attrezzi di farmacia. Preziosi gli arredi, le suppellettili e gli oggetti di culto.